La revisione del costo del lavoro

Pubblicato in Ratio News

Il costo del lavoro molto spesso, specie per le imprese operative, è una voce tra le più rilevanti del conto economico. È necessario quindi che il revisore effettui tutti gli opportuni controlli per poter ritenere con ragionevole certezza che la voce non contenga errori significativi. Il presente contributo illustra i principali test di sostanza che devono essere condotti da revisore.

Le voci relative al costo del personale si differenziano rispetto ad altre voci di costo, quali da esempio gli acquisti, perché si caratterizzano per una periodicità ciclica. Inoltre si tratta di fatti amministrativi basati su norme e contratti che definiscono in maniera puntuale l’ammontare, gli adempimenti e i rispettivi obblighi. Un mancato rispetto del dettame normativo può indurre le imprese, e i suoi amministratori, a pesanti sanzioni, questo ha come effetto una particolare attenzione a tale tematica con un potenziamento del sistema di controllo interno che riduce il rischio relativo a inadempienze o errori connessi a questa specifica fattispecie. A ciò si aggiunge la particolare attenzione prestata da dipendenti e collaboratori destinatari di tali remunerazioni, primi soggetti coinvolti nella verifica della correttezza degli importi in busta paga, nonché nella puntualità nei pagamenti. Entrando nel merito dei controlli che devono essere espletati dal revisore per accertare la correttezza di tali poste, in primis si deve procedere alla verifica della correttezza dei calcoli per la determinazione delle retribuzioni, tale lavoro è facilitato dal fatto che nella maggior parte dei casi vi sia un soggetto professionista esterno adibito a questo genere di incarichi: il consulente del lavoro. Il revisore deve poi verificare che i costi del personale siano stati imputati negli appositi conti di pertinenza, nonché che vi sia coincidenza tra il costo del personale ed il personale effettivamente impiegato in azienda. E’ necessario verificare che non vi siano dipendenti retribuiti per lavoro non effettivamente svolto. Sarà quindi necessario effettuare una verifica a campione circa la correttezza aritmetica dei totali in busta paga ed effettuare poi la quadratura con gli importi iscritti in contabilità nelle schede contabili. Ciò presuppone la riconciliazione tra il valore lordo e il valore netto, ricostruendo quindi le componenti riferite alle ritenute e ai contributi sociali. Circa invece l’adeguatezza dei valori e necessario confrontare le ore pagate con i documenti giustificativi in grado di determinare l’impegno del singolo lavoratore. Verifica che deve essere estesa anche alle ore di lavoro straordinario, che devono però essere preventivamente autorizzate. Sulle stesse è necessario controllate che la loro valorizzazione sia linea con quanto previsto nel contratto. L’attenzione del revisore deve poi soffermarsi sulla correttezza dei versamenti, in particolare per quanti riguarda i contributi e le imposte (poste spesso non direttamente verificate dai dipendenti), sarà pertanto necessario verificare tutti gli adempimenti effettuati nel rispetto dei termini stabiliti per legge. Non ultimo sarà compito del revisore accertarsi della correttezza del TFR, ma anche che l’impresa abbia rispettato il regime opzionale prescelto dai suoi dipendenti (in relazione alle dimensioni sociali). In caso di TFR mantenuto in azienda bisognerà anche verificare la sua corretta rivalutazione.

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