Il controllo sull’esistenza dei crediti

Pubblicato in Ratio News

Spesso la voce crediti verso clienti, per numerose società operanti in ambito commerciale, riveste un ruolo rilevante all’interno dell’attivo di stato patrimoniale e per tale ragione sovente il revisore sia nella fase “final” che in quella “interim” può decidere di porre in essere specifici controlli al fine di verificare la correttezza del suddetto saldo di bilancio.

L’analisi della posta relativa ai crediti commerciali può essere fatta a vario livello partendo dalla verifica della loro esistenza. Per far ciò il revisore deve avvalersi di una procedura di richiesta di conferma esterna (ISA Italia 505) anche detta circolarizzazione. Tale procedura si sostanzia nella richiesta ai clienti, in forma scritta, del saldo a debito da loro contabilizzato. La procedura può essere estesa a tutti i clienti se di numero limitato oppure, sarà necessario, tramite il processo di campionamento, selezionare solo un sottoinsieme di soggetti da sottoporre a controllo. Tale selezione può essere condotta secondo metodologia statistica (ad esempio Monetary Unit Sampling) oppure non statistica (in base all’esperienza del revisore e del proprio giudizio professionale). Ovviamente la dimensione del campione sarà determinata in virtù del grado di efficacia del sistema di controllo interno.

Dopo aver definito la popolazione da sottoporre a circolarizzazione si potrà richiedere all’azienda di predisporre le lettere di conferma del saldo risultante dal bilancio, oppure, la stessa società di revisione provvederà ad una loro predisposizione secondo il partitario clienti fornito dalla società. Le due opzioni sono entrambe percorribili a condizione però che il revisore, così come sottolineato nel principio di revisione, mantenga assoluto controllo sul processo di selezione dei clienti, nonché sulla predisposizione delle lettere e dell’invio. Spetterà quindi al revisore verificare che le informazioni contenute all’interno della lettera (ammontare vantato a credito) siano corrette, così come dovrà assicurarsi sulla validità degli indirizzi di invio, ma anche che la risposta sia recapitata al revisore e non alla società. Tutto ciò al fine di ridurre la massimo la probabilità di alterazioni dei risultati.

Si faccia presente che in sede di verifica dell’ammontare del credito potrebbe risultare più efficace ed agevole, in sede di circolarizzazione, la richiesta di conferma dell’importo più che richiedere l’ammontare dell’importo stesso. La risposta potrà dare confermare all’importo richiesto oppure non confermare la correttezza del saldo. In quel caso potrebbe risultare utile al fine di velocizzare il processo di riconciliazione richiedere, in caso di incongruenza degli importi, la scheda contabile riferita al fornitore (la società oggetto di revisione). In tale logica si facilita e velocizza il processo di riconciliazione che prevede in prima battuta la verifica della correttezza delle somme, la verifica degli importi registrati dalla società e non dal cliente, ma anche quelli registrati dal cliente e non dalla società.

Si fa inoltre presente, come ampiamente illustrato da Assirevi con il documento di ricerca n.187/2014, che il processo possa essere fatto tramite PEC. Strumento che presenta numerosi vantaggi in quanto si ha evidenza della prova certa dell’invio, ma anche consegna e ricezione da parte del destinatario. Sarà premura del revisore verificare la correttezza degli indirizzi dei destinatari, inviare lui stesso l’email, indicando che le risposte siano fatte pervenire alla casella di posta del revisore. Dopo aver verificato l’asserzione dell’esistenza, assunzione basata sulla conferma del saldo alla data di chiusura dell’esercizio, si potrà procedere con ulteriori procedure di controllo volte ad acquisire evidenze della loro corretta valutazione al presumibile valore di realizzo e della corretta applicazione del principio di competenza economica.

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