I nuovi doveri del revisore riguardo la relazione sulla gestione

Pubblicato in Ratio News

Dopo lunga attesa è stata pubblicata la nuova versione dell’ISA ITALIA 720B. Il principio di revisione ha la finalità di delineare le responsabilità e le procedure in capo al revisore nella verifica della relazione sulla gestione, nonché su specifiche informazioni da riportare nella relazione sul governo societario e sugli aspetti proprietari. Il documento è rintracciabile sul sito ufficiale www.revisionelegale.mef.gov.it.

Il nuovo documento, ufficializzato in data 15 giugno 2017, sostituisce la precedente versione, datata dicembre 2014, e sarà applicato a decorrere dagli esercizi aventi inizio in data successiva al 1 luglio 2016. Il principio di revisione ha il compito di guidare gli addetti ai lavori nella corretta applicazione delle novità introdotte dal Decreto Legislativo 139 del 2015, intervenuto nel modificare il Decreto Legislativo 39 del 2010, con lo scopo di chiarire la natura, la tempistica, ma anche la portata delle procedure di revisione sulle valutazioni effettuate dall’organo gestorio circa l’andamento sociale.

Secondo l’ISA 720b, il revisore deve formarsi un giudizio sulla coerenza tra il bilancio e la relazione sulla gestione, nonchè di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario, ove predisposta (l’obbligo riguarda i soggetti quotati), e sulla loro conformità con le richieste provenienti dalle norme di legge. Ciò richiede la lettura critica della relazione, nonché un suo raffronto con il bilancio, che potrà estendersi alla contabilità generale fino alle scritture contabili sottostanti. Per quanto invece riguarda la compliance con la legge, come specificato nel principio, il revisore dovrà acquisire una comprensione generale sulle norme di legge applicabili all’impresa e al settore e verificare le modalità con cui l’impresa rispetta tali norme. Nella propria relazione, su tale punto, dovrà essere espresso specifico giudizio. Si dovrà inoltre considerare l’esistenza, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell’impresa e del relativo contesto, acquisite nel corso della revisione, di eventuali errori significativi.

Si tratta di valutazioni che hanno come risultato il rilascio, all’interno del giudizio, di una dichiarazione sugli eventuali errori, specificandone, ove presenti, la natura.

In altre parole, il nuovo principio introduce due nuovi ambiti di controllo: il primo relativo alla conformità alle norme di legge, il secondo che mira invece all’individuazione di errori significativi e ad una analisi circa la loro natura. Non si tratta quindi più di una valutazione sulla corrispondenza (coerenza) tra i dati e le notizie contenute nella relazione sulla gestione ed il bilancio, ma di un’analisi più ad ampio raggio che per una loro corretta realizzazione richiedono la raccolta di elementi probativi con l’espressione di due giudizi in taluni casi molto delicati. Qualora da tali procedure dovessero emergere errori, il revisore deve in via preventiva informare la direzione e verificare se si tratti di un vero errore. Se ciò dovesse essere confermato, sarà compito degli amministratori apportare le opportune correzione che saranno comunque riesaminate dal revisore. Se invece l’organo amministrativo non optasse per una loro riesamina, il revisore dovrà valutare le implicazioni che tale diniego ha sul proprio giudizio.

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