I fondi per il prepensionamento e la ristrutturazione aziendale

Pubblicato in Ratio News

Il fondo per il prepensionamento e la ristrutturazione aziendale è uno dei fondi per oneri specificatamente illustrato dall`OIC 31.

L`utilizzo di tale fondo risulta particolarmente di attualità in virtù delle numerose operazioni di riorganizzazione aziendale che vedono coinvolte le società nostrane. Il suo stanziamento è fondamentale per fornire una rappresentazione veritiera e corretta delle realtà che hanno in programma una rivisitazione del loro assetto organizzativo.
Sono sempre più frequenti, soprattutto a causa della contrazione della domanda che ha caratterizzato gli ultimi anni, le imprese costrette a rivedere la propria struttura organizzativa. Struttura che, nella maggior parte dei casi, era stata ideata prendendo come riferimento dati previsionali che non si sono poi mai realizzati.
I bilanci spesso presentano un disequilibrio tra il fatturato effettivamente conseguito ed i costi fissi che erano stati parametrati su volumi previsionali sperati, ma rivelatisi troppo ottimistici ed ormai insostenibili. È quindi necessaria un`azione di riorganizzazione, attività generalmente volta al miglioramento dell`efficienza aziendale, o addirittura l`attività di ristrutturazione, attività che, invece, mira a rendere nuovamente la società operativa ed in equilibrio.
Qualora una società decida di attuare piani di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale, oppure opti per una riduzione del personale tramite il prepensionamento, l`incentivazione all`esodo o/e procedure analoghe, sarà necessario tenere in considerazione che ciò comporta il sostenimento di costi. Analogamente, si sostengono significativi costi quando si decide di chiudere alcuni reparti o linee di produzione, la cui attività non può essere ulteriormente protratta. In tal caso, tali costi non possono essere, come illustrato dall`OIC 31, correlabili a prestazioni future, ma risultano di competenza dell`esercizio in cui gli amministratori decidono formalmente di attuare i suddetti piani di riorganizzazione e ristrutturazione, in quanto eliminano preesistenti situazioni di inefficienza. Vi sarà quindi un disallineamento temporale tra la manifestazione economica e l`effettivo sostenimento degli esborsi finanziari.
Tali costi, che nel piano devono essere necessariamente considerati, possono essere in maniera abbastanza puntuale quantificati e, pertanto, deve essere effettuato un accantonamento ad apposito fondo del passivo di stato patrimoniale. Si tratterà quindi di un fondo per oneri, in quanto si tratta di passività certe, stimate nell`importo o nella data di estinzione, correlate a componenti negativi di reddito di competenza dell`esercizio in chiusura, ma che avranno manifestazione numeraria negli esercizi successivi. Condizione necessaria per l`iscrizione del fondo è l`approvazione del piano di ristrutturazione da parte degli organi amministrativi dell`impresa, identificando inoltre l`attività o la parte della stessa interessata, le unità operative coinvolte, la localizzazione, la categoria ed il numero stimato di dipendenti che usufruiranno di indennità per la cessione anticipata del rapporto di lavoro. Deve, inoltre, essere valutato il costo complessivo da sostenere quando il programma sarà attuato e gli aspetti principali del piano devono essere comunicati ai soggetti interessati.
L`accantonamento trova collocazione in conto economico nella voce “oneri straordinari“, mentre per quanto riguarda i costi riferiti al personale per retribuzioni ordinarie, essi andranno per competenza, finché i dipendenti interessati continueranno a svolgere la loro attività lavorativa.

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