Circolarizzazione dei clienti con il campionamento “MUS”

Pubblicato in Ratio News

Come noto, i tempi e le limitate risorse a disposizione del revisore fanno si che la verifica dell`esistenza dei clienti (e fornitori) avvenga non in modo integrale, ma a campione. È necessario pertanto identificare una porzione di voci dalla cui analisi sia possibile dare un giudizio complessivo sull`intera popolazione da esaminare.

Il rischio di campionamento, così come illustrato nell`ISA 530, consiste nell`eventualità che i risultati che dovessero emergere dall`analisi di una parte della popolazione si discostino dai risultati che si sarebbero ottenuti se si fosse esaminata l`intera popolazione. Tanto più il campione sarà rappresentativo della popolazione da cui è selezionato, tanto più tale scostamento tenderà a ridursi.
Il campionamento, come illustrato dall`ISA 530, può essere statistico o non statistico. La scelta di una metodologia a base statistica, sebbene potenzialmente più complicata sotto il profilo operativo, limita la discrezionalità di determinate scelte tutelando il revisore in caso di errato giudizio sulla voce crediti. Tra le metodologie a matrice statistica, il MUS (Monetary Unit Sampling) risulta la metodologia più semplice ed utilizzata. Tale tecnica, non solo definisce l`ampiezza del campione in base ad una valutazione del rischio, ma identifica anche i singoli crediti da sottoporre a circolarizzazione.
La valutazione dell`ampiezza del campione si ottiene dividendo l`errore tollerabile stimato per il fattore di confidenza attribuito al grado di affidabilità del sistema di controllo interno. Ad esempio, se si stima un basso livello di affidabilità, il fattore di confidenza sarà compreso tra 1 e l`1,4, in caso di valori medi tra l`1,6 ed il 2,3, ed in caso di alta affidabilità 3 o superiore. L`importo frutto di tale raffronto costituisce l`intervallo di campionamento. Dal rapporto tra il valore nominale dei crediti e l`intervallo di campionamento emerge il numero minimo di crediti da sottoporre a circolarizzazione. Si fa però presente che i crediti di importo superiore all`errore tollerabile, se presenti, devono essere automaticamente circolarizzati. Per gli altri crediti, invece, dopo aver estratto dal partitario clienti un credito (di partenza) in maniera casuale, si verifica in quali importi l`intervallo di campionamento ricade; tale selezione terminerà al raggiungimento del numero di crediti emerso dal primo raffronto. L`intervallo deve quindi segnare il passo di selezione in base al valore cumulativo degli importi nominali dei crediti.
L`utilizzo di una metodologia a base statistica non solo, come detto, solleva il revisore dalle responsabilità connesse all`arbitrarietà dell`ampiezza e della selezione, ma può fornire un aiuto in situazioni diversamente difficilmente gestibili. Si pensi, ad esempio, ad un partitario clienti costituito da una molteplicità di crediti che presentino tutti saldi al 31.12 di importo simile; in tali situazioni sarebbe difficile individuare un criterio di selezione soggettivo dei clienti da circolarizzare. Affidarsi al metodo statistico MUS solleva il revisore da una decisione difficile da motivare.

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