Pubblicato in Ratio News
Secondo il principio della prudenza, in bilancio vanno iscritti gli oneri, anche se potenziali, mentre non è ammessa l`iscrizione dei c.d. utili sperati. La Cassazione ha accolto la richiesta di impugnazione della delibera di approvazione del bilancio di una società, ritenendo errata la mancata iscrizione di un credito in bilancio.
Con la sentenza della Corte di Cassazione n. 26748/2014 è stato dichiarato non veritiero un bilancio a causa della mancata iscrizione di una componente positiva di reddito, a titolo di risarcimento del danno causato dall`amministratore, nonostante mancasse ancora un titolo giudiziale definitivo. È stata, infatti, comunque riconosciuta l`assoluta fondatezza della pretesa risarcitoria. Nel caso specifico, si tratta dell`impugnazione del bilancio 2001 di una società per azioni il cui amministratore, a seguito della maturazione di un`ingente perdita, aveva fatto assumere dall`assemblea i necessari provvedimenti per la ricostituzione del capitale. L`assemblea aveva deliberato l`abbattimento e la successiva ricostituzione del capitale aziendale. Tale inevitabile intervento, così come disposto dalla Suprema Corte, ha leso i diritti dei soci di minoranza, in quanto l`erosione del capitale è stata ritenuta frutto di una non veritiera rappresentazione in bilanciodella situazione aziendale e dei suoi equilibri. Come conseguenza, a seguito dell`abbattimento, il capitale è stato ricostituito tramite offerta di opzione a tutti i soci. La perdita del capitale è stata ritenuta dai soci di minoranza pretestuosa, oltreché frutto di vera e propria frode commessa dall`amministratore ad insaputa della società. Tale perdita era, infatti, dovuta a componenti negative di reddito quali imposte e sanzioni dovute dalla società all`Erario a seguito di vendite di beni in nero effettuate dall`amministratore. I proventi, frutto di tali vendite criminose, erano trattenuti dall`amministratore. Risulta quindi contabilmente corretta l`iscrizione a conto economico degli oneri legati alla frode ma, secondo i soci, allo stesso tempo, si sarebbero dovuti iscrivere in bilancio anche i proventi spettanti alla società da parte dell`amministratore a titolo di risarcimento per il danno subito. In tal modo, l`imputazione della componente positiva di reddito avrebbe eliso la perdita ed evitato provvedimenti sul capitale.