La revisione dell`inventario

Pubblicato in Ratio News

La verifica dell`esistenza delle rimanenze costituisce per i revisori una procedura obbligatoria e di particolare importanza, al fine di attestare la correttezza del bilancio.

Il magazzino, infatti, è una posta ad alto rischio intrinseco che più facilmente di altre può prestarsi ad errori volontari o involontari in grado di influenzare in misura significativa il bilancio. I controlli da effettuare consistono in primis nella verifica dell`esistenza delle rimanenze e poi nella verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi previsti dal Codice Civile con particolare attenzione alla verifica dell`eventuale presenza di beni obsoleti.
La corretta iscrizione della voce rimanenze richiede la coincidenza tra l`importo in bilancio ed il valore dell`effettiva giacenza alla data di chiusura dell`esercizio. La giacenza effettiva al termine esercizio è rilevata tramite specifico documento: l`inventario. Il principio di revisione numero 501 (elementi probativi – considerazioni specifiche su determinate voci) stabilisce che, ove possibile, il revisore debba presenziare alla conta fisica delle rimanenze. Ciò si deve al fatto che i controlli delle sole registrazioni contabili non sono di norma ritenute sufficienti per esprimere un giudizio sulla quantità delle scorte di magazzino.
L`impossibilità, per il revisore, di osservare direttamente la rilevazione fisica delle giacenze deve essere considerata una limitazione nello svolgimento della revisione e, in quanto tale, ne deve essere data notizia nel giudizio al bilancio.
Inoltre, se il sistema di controllo interno e la contabilità di magazzino lo consentono, il revisore può controllare, con osservazioni dirette, le scorte ad una data diversa da quella del bilancio.
Ai fini di una corretta attività di inventariazione è necessario programmare i settori di rilevazione, le modalità di esecuzione ed i soggetti responsabili. L`attività risulta facilitata e, quindi, il rischio potenziale di commettere errori si riduce se, oltre ad una predisposizione razionale delle giacenze, risulta presente anche un chiaro sistema di identificazione e descrizione delle scorte.
Il revisore, in relazione al tipo di attività condotta dall`azienda, deve predisporre un`adeguata procedura di conteggio, riepilogazione e controllo delle quantità risultanti da inventario. Per far ciò si deve avvalere di un`idonea modulistica (cartellini pre-numerati e simili). L`attività di controllo deve tenere conto di eventuali movimentazioni di magazzino che intervengono nel corso dell`inventario, oltre che la puntuale identificazione delle merci di terzi presso l`azienda e delle merci di proprietà dell`azienda che si trovano in viaggio o presso terzi.
Nel caso in cui l`inventario non sia redatto in concomitanza con la data di chiusura dell`esercizio, il revisore deve controllare a campione le movimentazioni tra la data di inventario e quella di bilancio (distantia temporis) e accertare, alla data di bilancio, la correttezza della competenza di periodo dei costi e dei ricavi rispetto alle giacenze. Naturalmente va considerato che il rischio di errori nella verifica delle quantità in rimanenza si incrementa con l`aumento della distantia temporis rispetto alla data di chiusura dell`esercizio.

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