Pubblicato in Ratio News
Verificata l’esistenza dei crediti a seguito di richiesta di conferma esterna, il revisore può, se ne ricorrono i presupposti, effettuare ulteriori analisi per garantire la correttezza della posta in bilancio. In particolare potranno essere verificate due ulteriori asserzioni: il rispetto del principio di competenza economica e di corretta valutazione.
Per verificare la corretta applicazione del principio di competenza economica, per quanto riguarda la posta dei crediti verso clienti, il revisore può avvalersi del cosiddetto test di cut-off. Si tratta di un tipo di analisi volta a verificare che i crediti iscritti in bilancio siano frutto di operazioni effettivamente conclusesi nell’esercizio e pertanto di competenza dell’esercizio stesso, in quanto è avvenuto il trasferimento dei rischi in capo all’acquirente. Tale controllo si effettua confrontando gli ultimi documenti trasporto in uscita relativi alle merci spedite in data prossima a quella di bilancio, con le fatture emesse ai clienti. Tale raffronto è volto a verificare che i crediti relativi ad operazioni effettuate entro la fine dell’esercizio siano stati registrati nell’esercizio oggetto di revisione.
Inoltre sono anche verificati i primi documenti di trasporto relativi alle merci immediatamente spedite dopo la data di chiusura del bilancio, ciò al fine di verificare che la registrazione del credito sia avvenuta nell’esercizio successivo. Tale controllo ha l’obiettivo, specie nelle imprese che hanno fatto registrare un calo del fatturato e delle performance, di individuare eventuali errori frutto di una pre-fatturazione volta incrementare il risultato di esercizio imputando erroneamente in bilancio vendite che invece avrebbero dovuto concorrere nell’esercizio futuro.
Come sancito dall’articolo 2426 del codice civile, i crediti devono essere rilevati secondo il metodo del costo ammortizzato e, se questo non risulta applicato, tenendo conto del presumibile valore di realizzo. È quindi compito del revisore, una volta valutata l’adeguatezza della posta in valore nominale, verificare che i crediti siano rappresentati secondo prudenza al presunto valore di realizzo, ovvero esposti al netto del fondo svalutazione crediti. Il revisore, quindi, dovrà ampliare l’analisi tenendo conto delle singole posizioni in relazione al rischio di inesigibilità.
Tale analisi deve essere effettuata sulla base delle informazioni in possesso dal revisore sulle singole posizioni creditorie. Il revisore, dopo aver definito una logica di abbattimento del valore, deve provvedere al ricalcolo del fondo svalutazione crediti analizzando le svalutazioni applicate ai crediti scaduti in base a situazioni specifiche, nonché in base al tempo trascorso dalla loro scadenza. Alle singole categorie di crediti deve essere applicata una percentuale di svalutazione determinata in relazione al tempo trascorso dalla scadenza, alle condizioni in cui si trova il credito, ma anche in base allo storico dalle perdite su crediti verificate nel corso degli anni in relazione alle classi di crediti scaduti. Le percentuali di svalutazione potrebbero differire da società a società, sarà però compito del revisore valutare che quelle applicate siano condivisibili e non strumentali ad una sovrastima della posta stessa.